VIOLENZA CONTRO LE DONNE: ACCANTO AD AURORA PERCHE’ CONTINUI A BALLARE

Aurora ha 20 anni: è bella, solare, determinata. Aurora è libera. La danza le consente di esprimere al meglio ciò che ha dentro. Per sette anni ha amato un ragazzo che le ha fatto battere il cuore. E’ stato un sentimento sincero, tra due giovanissimi. Un mese fa, con l’amore che non era più lo stesso, ha scelto di porre fine a questa storia. Come è giusto che sia, con serenità, ognuno ha continuato nella propria direzione.

Fino ad una settimana fa quando, in preda ad una insana gelosia, la persona a cui ha dato tanto amore si è trasformata in carnefice. Il racconto che mi ha fatto Aurora è terribile ed i segni sono ancora evidenti sul corpo. Un ginocchio gonfio, il naso fratturato, i lividi sulla pelle testimoniano la brutalità con cui è stata picchiata.

Non importa se i giorni di prognosi sono 15 oppure di più. Le cronache di ogni giorno ci dicono che la violenza contro le donne va trattata per quello che è: un atto gravissimo che, come tale, va considerato. A tutti i livelli: dalle prime cure mediche, al pronto soccorso, a ciò che ne viene dopo, che si denunci o meno.

Ringrazio Simone Argia, del progetto “Il Filo di Arianna”, per essersi messa subito a disposizione di Aurora per starle vicina ed aiutarla in questi momenti così duri e difficili. Anche in Regione Lazio, su questo tema, molto abbiamo fatto ma, è evidente, nella vita reale molto c’è ancora da fare.

Voglio che questo episodio sia utile a comprendere, tutti insieme, che le leggi ci sono, gli strumenti pure ma la macchina va rodata. Affinché chi, come Aurora, resta vittima di violenza non si senta sola e abbandonata ma possa seguire un percorso comodo per avere cure, assistenza legale e giustizia.

Io sarò vicino ad Aurora. Aspettando di rivederla, quanto prima, tornare a ballare; più bella, più libera e più solare che mai. Eccola impegnata in un’esibizione del 2017 nella “giornata contro la violenza sulle donne”