LA COMMISSIONE LICENZIA IN TEMPI BREVISSIMI LA LEGGE SUL CAPORALATO. PRESTO IL VOTO IN AULA
La IX Commissione consiliare lavoro ha appena licenziato, con voto unanime, la proposta di legge di contrasto e per l’emersione del lavoro non regolare in agricoltura, meglio conosciuta come legge sul caporalato.
Ringrazio tutti i colleghi per la rapidità con cui siamo arrivati all’approvazione unanime e sono certa che, in tempi brevi, il Consiglio riuscirà a varare una legge tanto attesa, tra le prime in Italia, necessaria per contrastare le gravi situazioni di caporalato, prossime alla schiavitù, che ancora esistono per chi lavora nei campi, in provincia di Latina ma anche nel resto del Lazio.
Nel Lazio sono oltre 10 mila le persone sfruttate, donne e uomini che lavorano senza regole e senza diritti. Quella che stiamo compiendo è una battaglia di civiltà, principio ineludibile di civiltà. Combattiamo un fenomeno diffuso, anche nel Lazio, che colpisce in particolare le categorie di lavoratori più deboli, come disoccupati e stranieri e, non di meno, le braccianti sottoposte a forme di ricatto, anche sessuale, pur di essere richiamate a lavorare l’indomani. La manodopera femminile è un doppio serbatoio di gratificazione per i caporali: pecuniaria e sessuale. Solo qualche settimana fa, abbiamo assistito alla gravissima denuncia di alcune lavoratrici straniere in provincia di Latina, obbligate a lavorare nei campi per 4 euro l’ora, anche di notte, costrette a subire prevaricazioni, violenze fisiche e molestie sessuali: più che caporalato siamo alla schiavitù.
Nel corso dei lavori, è stato votato anche l’emendamento che stanzia, aumentandoli, i fondi necessari per il funzionamento della legge (530 mila euro per il 2019, 1 milione di euro l’anno per il 2020 e altrettanti per il 2021). La legge è stata costruita con il supporto dei sindacati, che hanno dato il loro contributo attivo nelle audizioni in Commissione.
Un ringraziamento particolare va all’assessore Claudio Di Berardino per tutte le azioni intraprese nel contrasto a questo fenomeno. Perché combattere il caporalato è come combattere la mafia: occorre la mobilitazione di tutti per sconfiggerlo: comprese le imprese agricole. Dobbiamo promuovere il legame tra la buona agricoltura e la buona economia, puntando su qualità e innovazione.