INSIEME A FIDAPA A PROMUOVERE LA CARTA DEI DIRITTI DELLA BAMBINA
“La Carta dei Diritti della Bambina: nuove progettualità e nuovi traguardi”. Per l’Unione tra generazione di donne pensionate, lavoratrici, libere professioniste, studentesse, imprenditrici che hanno vissuto la battaglia dell’emancipazione.Tutte insieme dobbiamo batterci per un’ effettiva parità di genere! Mala tempora currunt! Non possiamo dare nulla per scontato. Siamo e restiamo bambine ribelli. In dietro Non torniamo.
Nella biblioteca del Senato, nel Convento di Santa Maria della Minerva, interessante e partecipato convegno su Carta dei diritti della bambina: nuove progettualità e nuovi traguardi. Organizzato da Fidapa Bpw Italia offre occasione di confronto con operatori del settore, deputati, senatori e il garante dell’Infanzia.
Con il voto favorevole della IX Commissione consiliare pari opportunità, sono riuscita lo scorso 22 novembre a far approvare alla Pisana la risoluzione di adesione del Lazio alla Carta dei diritti della bambina, documento unico per la cultura di genere che si differenzia e si integra alla Convenzione ONU sui Diritti del fanciullo del 1989, distinguendo bambino e bambina secondo caratteristiche e bisogni, riservando particolare attenzione alle diverse connotazioni fisiche ed emozionali. La Carta è fondamentale, in tal senso, perché sancisce che esiste una sensibilità al femminile, unica, diversa dall’universo maschile, e di come le bambine abbiano caratteristiche peculiari, non solo fisiche, ma anche psicologiche ed emotive.
Era importante dare la nostra adesione a questa carta che, dopo un lungo percorso, risultava ancora adottata soltanto da pochi comuni e da sole 5 regioni italiane, prima fra tutte la Valle d’Aosta (oggi sono ancora 8 le regioni italiane che l’hanno adottata).
In un mondo che si proclama civile, in cui è così diffusa la violenza di genere e dove persistono pratiche incivili come l’infibulazione, è importante riaffermare come le bambine meritino di godere di diritti propri, con attenzione e tutela particolari. Le bambine devono essere messe, infatti, nelle condizioni di crescere in modo strutturato e libero da pregiudizi, stereotipi, banalizzazioni, per poter diventare domani donne consapevoli, in grado di generare vita e garantire il futuro della nostra società.
Il mio impegno, ora, è quello di portare e diffondere la Carta dei diritti della Bambina nelle scuole, perché ci sia un nuovo approccio nei confronti delle specificità psicologiche ed emotive delle bambine, così peculiari da meritare attenzioni particolari.