APPROVATA NEL LAZIO LA PRIMA LEGGE IN ITALIA CHE TUTELA RIDERS E LAVORATORI DIGITALI
“La legge approvata oggi dice chiaramente basta al cottimo, basta alla rincorsa del proprio stipendio a tutti i costi. Non è dignitoso. Il nostro diritto del lavoro è caratterizzato dalla nota e pressoché rigida distinzione tra lavoro subordinato e lavoro autonomo (con tutte le sue coniugazioni) che porta con sé un’altra distinzione: quella tra lavoro tutelato e lavoro non tutelato o, meglio, meno tutelato”.
Lo dichiara Eleonora Mattia (PD), presidente della IX Commissione regionale e relatrice in aula della legge sui lavoratori digitali.
“Correre da una parte all’altra della città, – prosegue Mattia – in bicicletta o in motorino, con la pioggia, il vento, senza ferie, senza riposi, senza diritti. Più lavori più ottieni feedback, siamo passati dall’ora et labora di San Benedetto all’ora et Foodora. Questa legge inverte la rotta e dice all’opinione pubblica, al Governo, alle imprese che i lavoratori digitali esistono. Questa legge contribuisce a dare alla categoria un’autocoscienza nel sistema delle relazioni industriali”.
“Uscire dall’anonimato è il primo passo per comprendere il fenomeno, generare unione, per permettere ai nuovi fattorini e ai lavoratori digitali tutti di unirsi, combattere per i propri diritti, rivendicare dignità sostituendo alla debolezza del singolo la forza del gruppo”.
“Per questo risultato voglio ringraziare gli Uffici amministrativi e l’Ufficio legislativo, che hanno lavorato al nostro fianco in Commissione, mettendoci tutta la passione possibile; i collaboratori della Giunta e di noi Consiglieri; i componenti della Commissione, tutte le colleghe e i colleghi. Ma soprattutto grazie all’Assessore Di Berardino e al Presidente Zingaretti per aver voluto questa legge, per aver capito che bisognava guardare al futuro senza ritardi e senza timori”.
LA LEGGE:
La legge riguarda non solo rider e fattorini che consegnano cibo a domicilio, ma una più vasta platea di lavoratori la cui attività è organizzata da app. Si calcola che solo nel Lazio siano 100 mila i lavoratori digitali, di cui 7 mila impiegati dalle piattaforme di food delivery.
Composta da tre capitoli e quindici articoli, tutela i lavoratori in caso di infortunio sul lavoro e malattie professionali; assicura la formazione in materia di sicurezza, dispone a carico delle piattaforme l’assicurazione per infortuni, danni a terzi e spese di manutenzione per i mezzi di lavoro. Vengono introdotte norme su maternità e previdenza sociale.
La legge rifiuta il cottimo e introduce un’indennità di prenotazione quando il mancato svolgimento del servizio non dipenda dalla volontà del lavoratore. Per definire paga base e premialità sarà compito della trattazione collettiva togliendo ai datori di lavoro la possibilità di dettare condizioni economiche unilaterali.