SE LADISPOLI INTITOLA UNA PIAZZA AD ALMIRANTE, DOBBIAMO RIBADIAMO CON MAGGIORE FORZA I VALORI DELL’ANTIFASCISMO
“L’intitolazione di una piazza ad Almirante, oggi a Ladispoli, conferma quanto sia urgente richiamare con fermezza i valori dell’antifascismo. Un tema che da tempo sto portando avanti in Consiglio regionale dove, lunedì, arriverà alla discussione in aula la mozione che ho presentato per introdurre nello Statuto regionale l’espresso riferimento all’antifascismo, come indicato nella proposta di legge depositata agli atti”.
Lo dichiara Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione regionale del Lazio, e prima firmataria della proposta di legge per introdurre nello Statuto regionale l’espresso riferimento all’antifascismo.
“Il fatto che si consideri Almirante un personaggio degno di un’intitolazione – continua la Mattia – è la conferma che, in modo provocatorio, si vogliono negare i valori della Resistenza al nazismo e al fascismo e quegli ideali di libertà e unità nazionale del Risorgimento che sono invece alla base della nostra Costituzione. Non è un caso che alle scelleratezze istituzionali, come questa, si aggiungano i tanti episodi mossi da odio razziale e violenza messi in atto da associazioni, organizzazioni, comuni o singoli cittadini in spregio e sfregio di una Memoria che va tenuta alta. Dobbiamo quindi condannare senza attenuanti le svastiche sui manifesti elettorali di Esterino Montino; il saluto romano nella foto di ragazzi del liceo “Socrate” di Roma; le visite delle amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno al Campo della Memoria dei caduti della X MAS e delle altre forze della fascista Repubblica sociale italiana; il furto delle pietre d’inciampo nel quartiere Monti di Roma; il post della Consigliera comunale di Lanuvio a celebrare Benito Mussolini come personaggio che ha scritto 20 anni di storia italiana; la scelta del comune di Nettuno di affidare a Pietro Cappellari l’organizzazione delle celebrazioni dello sbarco di Anzio fino alla mozione respinta dal Consiglio comunale di Anzio che, presentata dalla lista civica Alternativa per Anzio e dall’Anpi, chiedeva la revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini da sostituire con un attestato di benemerenza ad Adele Di Consiglio, cittadina di Anzio perseguitata dai nazifascisti nella seconda guerra mondiale”.