Avviso pubblico: Sicurezza in Comune

FINALITÀ

Ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera b) della legge regionale 5 luglio 2001, n. 15 (Promozione di interventi volti a favorire un sistema integrato di sicurezza, la cultura della legalità, della lotta alla corruzione e della cittadinanza responsabile nell’ambito del territorio regionale. Istituzione della Giornata regionale contro tutte le mafie) e successive modifiche, e in attuazione della deliberazione della Giunta regionale n. 319 del 10 maggio 2024, Allegato A, con il presente Avviso pubblico, denominato “SICUREZZA IN COMUNE”, la Regione Lazio eroga contributi agli enti locali al fine di promuove interventi tesi a favorire il controllo del territorio, prevenire e contrastare fenomeni di inciviltà urbana e degrado, ridurre il rischio di esposizione di specifiche zone a fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, recuperare e migliorare la qualità degli spazi pubblici, promuovere la rivitalizzazione degli stessi e la fruizione da parte della comunità locale, limitare il senso di insicurezza percepito dai cittadini.

ENTI DESTINATARI DEI CONTRIBUTI

Possono presentare istanza di contributo Roma Capitale, i singoli municipi di Roma Capitale, i comuni e le unioni dei comuni di cui all’articolo 32 del decreto legislativo 267/2000.

RISORSE FINANZIARIE DISPONIBILI

Al presente Avviso è destinato l’importo complessivo di euro 2.000.000,00, ripartito per ambiti territorialiprovinciali secondo quanto di seguito riportato:
− € 384.867 riservati ai comuni/unioni di comuni della Provincia di Viterbo;
− € 373.470 riservati comuni/unioni di comuni della Provincia di Rieti;
− € 495.138 riservati a Roma Capitale, ai municipi di Roma Capitale, ai comuni/unioni di comuni della Città Metropolitana di Roma Capitale;
− € 369.463 riservati ai comuni/unioni di comuni della Provincia di Latina;
− € 377.062 riservati ai comuni/unioni di comuni della Provincia di Frosinone.

INTERVENTI AMMESSI A CONTRIBUTO

Sono ammessi a contributo interventi per:
a) installazione, implementazione e adeguamento dei sistemi di videosorveglianza;
b) riqualificazione di aree degradate, connotate da una particolare incidenza di fenomeni criminali o ritenute critiche per la sicurezza, la vivibilità e la coesione sociale. Gli interventi di cui al comma 1, lettera a) relativi all’installazione, all’implementazione e all’adeguamento dei sistemi di videosorveglianza, devono essere progettati e realizzati nel rispetto di quanto previsto dalle Direttive del Ministero dell’Interno e, in particolare, dalla circolare ministeriale 558/SICPART/421.2/70/224632 del 2 marzo 2012 oltre che nel rispetto degli obblighi derivanti dalla disciplina di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e successive modifiche, nonché dei provvedimenti in materia di videosorveglianza del Garante per la protezione dei dati personali. Deve trattarsi di progetti organici che, anche integrandosi con interventi già effettuati, garantiscano un’adeguata copertura degli obiettivi sensibili del territorio comunale tramite l’attivazione di strumenti
tecnici specifici per la sorveglianza degli spazi pubblici, nonché un’evoluzione del sistema di videosorveglianza dell’ente locale verso la realizzazione di sistemi integrati e interconnessi, per una migliore tutela delle persone fisiche e della sicurezza della comunità. In un’ottica di promozione di un sistema integrato di vigilanza, devono, allo stesso tempo, essere garantiti anche l’accesso e la condivisione delle informazioni derivanti dal sistema di videosorveglianza con le centrali operative delle forze dell’ordine, nonché soluzioni hardware e software che siano tali da garantire il monitoraggio costante dello stato di funzionamento delle singole componenti dell’infrastruttura. Non saranno ammessi a contributi progetti che prevedano la mera sostituzione (senza l’introduzione di nuove funzionalità) o la mera manutenzione ordinaria di sistemi di videosorveglianza già realizzati, che non siano pertanto riconducibili a spese per investimenti aggiuntivi. In sede di presentazione della domanda, dovrà essere attestato che il progetto ha superato l’esame del “Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica” (C.P.O.S.P.), con indicazione della relativa data. Nel caso in cui, al momento della presentazione della istanza di contributo tale attestazione non fosse stata ancora acquisita, l’ente si impegna a produrla successivamente e, comunque, entro e non oltre il termine per la richiesta dell’erogazione del secondo acconto del contributo concesso ai sensi dell’articolo 11, comma 2, lettera b), a pena di revoca del beneficio. Gli interventi di cui al comma 1, lettera b), relativi alla riqualificazione di aree degradate devono essere tesi, in particolare, al recupero ed alla riconversione di aree pubbliche, a favorire la fruibilità da parte della cittadinanza locale, a rimuovere situazioni di degrado, a migliorare il decoro urbano, attraverso nuove funzioni o utilizzo di spazi o immobili inutilizzati, anche attraverso l’abbattimento di opere abusive o di strutture abbandonate, l’attuazione di ordinanze sindacali carattere contingibile e urgente ai fini del
superamento di situazioni di grave incuria o degrado, ovvero al fine di eliminare o prevenire situazioni di pericolo che minacciano la sicurezza urbana. Nell’ambito di tali interventi potranno essere compresi anche gli interventi di cui alla lettera a). Tutti gli interventi devono comunque riferirsi a contesti che registrano problematiche di sicurezza urbana adeguatamente descritte, fornendo opportuna ed esaustiva documentazione relativa alle criticità delle zone individuate. Tale documentazione potrà essere costituita, a titolo esemplificativo, da relazioni a firma del sindaco, del prefetto, del comandante della polizia locale, di altri responsabili delle forze dell’ordine, cui potranno essere allegati report statistici, rassegne stampa ecc.

MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLA ISTANZA

1. L’istanza, completa di tutta la documentazione di cui all’articolo 6, deve essere presentata esclusivamente mediante posta elettronica certificata, al seguente indirizzo: avvisosicurezza@pec.regione.lazio.it. Nel campo “oggetto” andrà riportata la dicitura: “Avviso pubblico SICUREZZA IN COMUNE”.
2. L’istanza deve pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre il 9 settembre 2024 ore 20:00. Ai fini del rispetto della scadenza del termine fa fede la data di consegna della domanda, risultante dalla ricevuta di avvenuta consegna della PEC.
4. Ogni ente, sia singolarmente che nell’ ambito di una unione di comuni, può presentare una sola istanza di contributo. In caso di più istanze presentate dallo stesso ente, sarà considerata ammissibile solo la prima in ordine di presentazione e saranno dichiarate inammissibili le successive. In caso di più istanze presentate dal comune e dall’unione di cui il comune fa parte, sarà considerata ammissibile soltanto l’istanza dell’unione.
5. Il facsimile dell’istanza e delle relative schede allegate (A e B) sono scaricabili in formato editabile dal seguente link: www.regione.lazio.it – sottomenù: “Legalità e Sicurezza/News Legalità e Sicurezza”.

REVOCA DEL CONTRIBUTO

1. Il contributo è revocato in caso di:
a) mancata realizzazione degli interventi nei termini previsti o, comunque, realizzazione in difformità rispetto al progetto presentato;
b) mancata o irregolare rendicontazione della spesa;
c) mancato invio dell’attestazione di cui all’articolo 4, comma 2, ultimo capoverso.
Resta salva la facoltà, per la Regione Lazio, di valutare ulteriori casi di revoca, con particolare riguardo a gravi irregolarità/violazione di leggi/inadempimenti.

2. In caso di revoca/rinuncia al contributo, sarà cura della competente Direzione regionale provvedere al recupero delle somme eventualmente già erogate. In tal caso la Regione potrà valutare, sussistendone i presupposti, di scorrere la graduatoria.

NORME PER LA TUTELA DELLA PRIVACY

1. Ai sensi della Disciplina Privacy si fa riferimento alla apposita informativa prevista dagli artt. 13 e 14 e del Reg. (UE) 2016/679 in materia di protezione dei dati personali, di cui all’Allegato 2 al presente Avviso, che il richiedente ha l’onere di rendere nota ad ogni persona fisica i cui dati personali sono comunicati alla Regione per effetto della partecipazione alla procedura amministrativa disciplinata dal presente atto. I dati
personali forniti saranno trattati in conformità alla Disciplina Privacy e nel rispetto dei principi di liceità, correttezza, trasparenza, minimizzazione, esattezza, integrità e riservatezza.

 

Fonte: Regionelazio.it